
Influente. Grazie alla fitta rete di relazioni ad alto livello che, nonostante la mancanza di istruzione, si era costruito, Rasputin arrivò nel 1905 alla corte dello zar Nicola II. La zarina Alessandra, in apprensione per il figlio Alessio, emofiliiaco, invitò Rasputin a tentare qualcosa per guarirlo. Visto il ruolo che esercitava a corte, furono migliaia i postulanti che si rivolgevano a lui perché intercedesse presso lo zar. Preoccupati dalla sua crescente influenza, nel 1916 un gruppo di nobili ordì una congiura. A una cena gli fu somministrato del veleno, che però non sembrò avere effetto. Decisero così di sparargli, ma Rasputin si rialzò e tentò di fuggire. Fu finito a bastonate e gettato nel fiume. Non è chiaro oggi quale sia stato davvero il ruolo giocato da Rasputin a livello politico. Non si esclude che possa avere rappresentato un conveniente capro espiatorio per chi era contrario alle decisioni dello zar, ma non aveva la forza per affrontarlo direttamente.
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